Ricetta Torta Pasqualina ai carciofi


Per il ripieno:

  • 12/13 carciofi
  • 500 g di ricotta morbida (anche se la ricetta originale prevede la Prescinseua, formaggio tipico ligure, una sorta di caglio fresco e un po' acidulo).
  • 130 g di formaggio grattugiato
  • 12 uova
  • 150 ml di olio extravergine di oliva
  • maggiorana
  • mezza cipolla
  • sale
  • pepe

Per la pasta:

  • 600 g di farina
  • 300 ml di acqua
  • 35 ml di olio extravergine di oliva
  • sale

La torta pasqualina è un tipico piatto ligure pasquale (e non solo…) a base di bietole, ma oggi ne prepareremo una variante altrettanto buona e conosciuta: con i carciofi.
Preparazione:
1) Iniziate con la sfoglia: in una ciotola mettete la farina, aggiungete l’olio e l’acqua in cui avrete sciolto il sale.aggiungete qualche cucchiaio di acqua se l’impasto è troppo duro.
2) Impastate per bene e mettete a riposare l’impasto in un posto fresco per circa 1 ora.
3) Passate intanto al ripieno: pulite i carciofi eliminando spine e le foglie più dure, tagliateli a pezzettini e fateli cuocere fin quando non saranno ben dorati in un soffritto di cipolla.
4) A questo punto in una terrina unite ricotta, carciofi, 5 uova, un bianco d’uovo (non gettate il rosso, vi servirà dopo), sale, pepe, maggiorana e metà del formaggio grattugiato.
5) Passata l’ora suddividete l’impasto in quattro parti (anche se l’originale ricetta ne prevede ben 33, come gli anni di Cristo) e stendete altrettante sfoglie molto sottili.
6) Foderate la tortiera con la prima sfoglia, ungetela, sovrapponete la seconda e versate all’interno il ripieno. Livellatelo, fate 6 fossi e mettete al loro interno altrettante uova.
7) Cospargete con il restante formaggio e coprite con le due sfoglie rimaste (tra le due mettete sempre dell’olio).
8 ) Ripiegate il bordo, pizzicatelo con le dita per chiuderlo bene e spennellate la superficie con il tuorlo avanzato unito ad un po’ di olio.
9) Infornate a forno caldo (180°) per 45 minuti circa: controllate la cottura con uno stuzzicadenti senza premere troppo in profondità per non rompere i tuorli.
10) Servire tiepida o, ancora meglio, fredda.